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Perché il running lento è essenziale: vantaggi degli allenamenti LISS per la resistenza

01 Дек 2025

Perché il running lento è essenziale: vantaggi degli allenamenti LISS per la resistenza

L’allenamento a bassa intensità e ritmo costante, noto come LISS (Low Intensity Steady State), è diventato una strategia sempre più diffusa tra runner, triatleti e appassionati di fitness che desiderano migliorare la resistenza senza sovraccaricare il corpo. Sebbene il running ad alta intensità attiri spesso più attenzione, il correre lentamente e in modo controllato rappresenta una base imprescindibile per costruire capacità aerobica duratura, prevenire affaticamento precoce e sostenere una progressione stabile nel tempo.

Questa metodologia consente non solo di ottenere benefici fisiologici, ma anche di lavorare in armonia con i ritmi naturali del corpo, favorendo un approccio più sostenibile all’allenamento.

LISS e resistenza aerobica: come funziona il ritmo lento

Il concetto chiave dell’allenamento LISS è mantenere uno sforzo leggero e regolare, solitamente al 50–65% della frequenza cardiaca massima. Correre in questa zona permette al metabolismo di utilizzare principalmente i grassi come fonte energetica, riducendo l’accumulo di lattato nei muscoli e permettendo all’atleta di sostenere lo sforzo per periodi più lunghi. Questo approccio è particolarmente utile per chi vuole costruire le fondamenta della resistenza senza andare incontro a sovraccarichi articolari o stress sistemico.

La fisiologia alla base del LISS mostra come l’efficienza cardiovascolare migliori grazie al costante afflusso di ossigeno e alla regolarità del ritmo. I muscoli imparano progressivamente a utilizzare l’energia in modo più economico, migliorando così la capacità di sostenere attività di endurance. In ambito di preparazione atletica, il running lento rappresenta il “volume di qualità” che permette al corpo di adattarsi a sessioni più impegnative senza rischiare regressioni.

Benefici fisiologici del running lento e adattamenti a lungo termine

Gli adattamenti indotti dagli allenamenti LISS non si limitano alla percezione soggettiva di fatica ridotta, ma coinvolgono processi profondi a livello cellulare e cardiovascolare. Uno dei vantaggi più rilevanti è l’aumento della densità mitocondriale, ovvero la capacità delle cellule muscolari di produrre energia in modo più efficiente. Questo processo, fondamentale per chi pratica sport di resistenza, richiede tempo e costanza, e trova nel running lento un mezzo ottimale per svilupparsi.

In parallelo, migliorano anche la capillarizzazione dei tessuti e il volume sistolico cardiaco, elementi che contribuiscono a un miglior trasporto di ossigeno. A differenza degli allenamenti HIIT, che possono generare un forte stress sul corpo, il LISS permette un recupero più rapido, riducendo il rischio di sovrallenamento. Per questo motivo viene utilizzato tanto dagli atleti professionisti quanto dai principianti, che spesso trovano nel ritmo lento un modo sicuro e graduale per entrare nel mondo della corsa.

Come integrare il LISS nella routine: strategie e un solo elenco essenziale

Integrare sessioni di running lento nella propria routine settimanale richiede una programmazione intelligente. È importante inserire gli allenamenti LISS nei giorni in cui l’obiettivo è il recupero attivo o la costruzione del volume aerobico. Prima di approfondire la gestione delle sessioni, è utile considerare alcuni elementi fondamentali che guidano la scelta del ritmo e della durata. Di seguito viene presentata una lista chiara ma limitata, come richiesto, che riassume i criteri principali:

  • Mantenere un’intensità percepita leggera, in cui si riesce a parlare senza difficoltà.
  • Evitare aumenti improvvisi del volume settimanale.
  • Privilegiare superfici morbide quando possibile.
  • Correre per tempo, non per velocità o distanza.

Questi punti, pur semplici, aiutano a creare una struttura solida e sostenibile. Una volta compresi, è possibile modulare l’allenamento in base agli obiettivi personali. Per esempio, chi punta a migliorare la resistenza generale può optare per tre sessioni di LISS a settimana, mentre chi sta preparando una gara può utilizzare il running lento per costruire il chilometraggio di fondo. È importante ricordare che la qualità del LISS dipende dalla coerenza: piccoli progressi distribuiti su più settimane offrono risultati migliori rispetto a sforzi discontinui.

La tabella dell’intensità: come scegliere la zona corretta

Per applicare in modo efficace il concetto di LISS, è utile basarsi su indicatori misurabili come la frequenza cardiaca. La tabella seguente illustra i valori generalmente utilizzati per definire le zone di allenamento e individuare la fascia più adatta al running lento. Prima di consultarla, è importante ricordare che tali valori possono variare in base al livello di forma fisica e all’età, quindi vanno interpretati come linee guida.

Zona di allenamentoPercentuale FC maxSensazione percepita
Recupero attivo50–60%Molto facile
LISS – Ritmo lento60–70%Facile e regolare
Aerobico moderato70–80%Sostenuto ma stabile

Dopo aver analizzato la tabella, risulta evidente come il running lento si collochi nella fascia che massimizza l’efficienza senza creare stress eccessivo. Questo lo rende ideale per incrementare la resistenza in modo progressivo. Applicare tali parametri permette di evitare errori comuni come correre “troppo forte” nei giorni dedicati al recupero, situazione che spesso compromette la qualità delle sessioni più impegnative. Utilizzare un cardiofrequenzimetro o monitorare la percezione soggettiva dello sforzo aiuta a mantenere il ritmo corretto e a ottimizzare i benefici.

LISS, prevenzione degli infortuni e gestione del recupero

Uno dei vantaggi meno discussi ma più rilevanti del running lento è la sua funzione preventiva. Gli allenamenti svolti a bassa intensità permettono di ridurre l’impatto sulle articolazioni e sui tessuti connettivi, diminuendo il rischio di sovraccarico. Questo aspetto è particolarmente importante per chi ha una storia di infortuni o per chi sta iniziando un programma di corsa dopo un periodo di inattività.

Il LISS, inoltre, favorisce un miglior recupero tra le sessioni ad alta intensità. L’aumento moderato del flusso sanguigno accelera l’eliminazione dei metaboliti e favorisce una rigenerazione muscolare più efficiente. Questa combinazione di benefici rende il running lento un elemento indispensabile in ogni piano di allenamento ben strutturato. Anche gli atleti più esperti utilizzano questa metodologia per stabilizzare il volume annuale e consolidare gli adattamenti ottenuti con lavori più intensi.

Conclusione

Il running lento non è un allenamento secondario, ma un pilastro per costruire resistenza solida e duratura. Attraverso la combinazione di benefici fisiologici, supporto al recupero, riduzione del rischio di infortuni e miglioramento dell’efficienza energetica, le sessioni LISS rappresentano uno strumento indispensabile tanto per i principianti quanto per gli atleti esperti. Inserire con costanza questa tipologia di allenamento permette di progredire in modo sostenibile, evitando affaticamento e instabilità nella performance. In un mondo in cui la velocità sembra essere sempre al centro dell’attenzione, imparare a correre lentamente può diventare la vera chiave per correre lontano.